SECONDA TEMPERATURA PIU’ BASSA MAI REGISTRATA PRIMA D’ORA IN ITALIA A SOLI 0,2°C DAL RECORD PRECEDENTE E LA PIU’ BASSA DEL 2018 E DEGLI ULTIMI 5 ANNI.
Le potenzialità di questi siti ben evidenti anche a giugno: registrati -6,3°C il 16/06.
Il 14 febbraio 2018 alle ore 23.36 il termometro della stazione meteo posizionata a Busa del Miel sulle Pale di San Martino a quota 2614 metri, ha raggiunto la temperatura di -49,4°C, valore che si avvicina di soli 0,2°C al record italiano di temperatura minima assoluta rilevato nel 2013 sempre sulle Pale di San Martino, nel vicino sito freddo di Busa Fradusta.
Il monitoraggio di Busa del Miel è una collaborazione di Meteo Triveneto con Meteotrentino, il CNR/ISAC e il Parco Naturale Paneveggio e Pale di San Martino.
Nel grafico (vedi fig.1), è riportato l’andamento della temperatura nelle 36 ore comprese tra il 14 ed il 15 febbraio 2018 confrontando i dati rilevati nel sito di Sella di Manna (2592 m.) con Busa del Miel (2614 m.).
Pur avendo altitudini pressoché identiche, la morfologia di Busa del Miel (una depressione), ha consentito all’aria fredda di accumularsi sul fondo della conca, cedendo calore verso la libera atmosfera ed “abbattendo” quindi la temperatura rispetto a Sella di Manna (un sito posto all’esterno di una depressione, vedi fig. 2) di ben 25°C.
Il cielo sereno, la scarsa umidità, il poco vento e il terreno innevato, sono stati gli elementi favorevoli ad ottenere questa eccezionale inversione termica. Nel grafico sono evidenziati i vari momenti dell’andamento termico, quando dopo il tramonto la temperatura inizia a calare e da -15°C si porta a -44°C alle 20. Molto interessante anche l’aumento di temperatura rilevato dopo la mezzanotte, il vento è entrato nel sito di Busa del Miel ed ha scalzato e rimescolato l’aria fredda presente sul fondo, riportandola a valori identici a quelli di Sella di Manna, con un aumento di ben 19°C in soli 15 minuti.
Secondo l’esperienza acquisita negli anni di monitoraggio (dal 2008), le potenzialità morfologiche del sito freddo presso di Busa del Miel, sono tra le migliori, avendo un ottimo “sky view factor”, che si potrebbe tradurre con il termine “porzione di cielo visibile”, il sito infatti ha la possibilità di cedere calore verso la libera atmosfera, non essendoci nelle immediate vicinanze cime molto elevate, che potrebbero ostacolare il raffreddamento dell’aria. Va detto infine che i piccoli rilievi posti intorno al sito fungono da recipiente per l’aria fredda che si accumula sul fondo del sito, che a tutti gli effetti diventa un vero e proprio “catino di aria fredda”.
Il sito freddo di Busa del Miel a fine febbraio 2018 è stato ricoperto dalla neve (vedi fig. 3) che ha raggiunto uno spessore di oltre 6 metri e pertanto i dati successivi al 1° marzo sono andati persi, qui di seguito (vedi fig. 4) un’immagine dello stesso in versione autunnale o meglio con poca neve.
Le potenzialità di “produrre aria fredda” di questi siti sono dimostrate dai dati rilevati in questo mese di giugno. Per rendere l’idea la minima rilevata a Sella di Manna la mattina del 16 giugno è stata di +0,9°C mentre nella vicina Busa di Manna si è scesi fino a -6,3°C.
Per ulteriori informazioni e spiegazioni scientifiche è stato recentemente predisposto un report liberamente consultabile a questo link: report 2016-2017.
Giampaolo Rizzonelli – Responsabile del Progetto di monitoraggio dei siti freddi